Tradizioni

Viaggio in Sardegna: un anticipo di primavera a Barumini

Una giornata tiepida che anticipa la primavera, mi accolgono mandorli ed albicocchi in fiore, un verde ordinato dei campi coltivati, dolci colline ed un cielo azzurro con qualche nube bianca fioccosa. Si respira un’aria pulita che costituisce un piacere tale da annullare in pochi minuti la pesantezza dei mesi di mascherine FP3.

Arrivo a Barumi e la sua vista mi rapisce, catturano poi la mia attenzione la macina del grano, il luogo deputato alla cottura dei cibi, le torri.

Poi la sorpresa si trasforma e la vista mi lascia stupefatta, l’area archeologica di Su Nuraxi è un complesso monumentale quadrilobato con villaggio annesso, riconosciuto dall’UNESCO nel 1997 come Patrimonio Mondiale dell’Umanità.

Non avevo mai visitato un nuraghe così complesso, inizialmente non avevo capito le ripetute raccomandazioni e precisazioni della guida di porre particolare attenzione al percorso, breve ma impegnativo, per raggiungere l’interno del sito.

Mi sono ritrovata, con un pizzico di timore, a passare da scale esterne, cunicoli e pertugi per arrivare al cospetto di quello che resta di una civiltà del II millennio prima di Cristo.

Non immaginavo si potesse entrare all’interno, visitare i numerosi locali, verificare le fortificazioni, affacciarsi nella fonte di acqua di cui si sente chiaramente lo scorrere veloce.

Il cielo che si vede e l’aria che si respira all’interno appaiono diversi, il tempo sembra essere sospeso.

Le piccole aperture di un luogo fortezza, la sensazione provata una volta seduta all’interno della zona riservata alle riunioni dei capi mi provoca un brivido, come se avessi percepito in un secondo lo scorrere dei secoli. Molto suggestiva la “capanna 80″, chiamata anche “capanna delle assemblee, sala delle riunioni o curia”. Si tratta di un vasto edificio circolare, che presenta lungo il perimetro interno un sedile anulare e nelle pareti cinque nicchie, all’interno del quale sono stati trovati vari elementi riconducibili all’area sacra e rituale che fanno supporre che all’interno dell’edificio avessero luogo le assemblee della comunità.

La costruzione del complesso risale al periodo tra il Bronzo Medio e il Bronzo Recente con funzione strettamente militare; molto simile a un castello medievale, pur essendo più antico di quasi 3.000 anni, serviva a difendere il territorio circostante. Successivamente riadattato e riutilizzato fino all’età del Ferro, ed impiegato anche dalle popolazioni che subentreranno a quella nuragica. Su Nuraxi presenta una stratificazione culturale di oltre 2000 anni, cioè dal 1500 a.C. al VII sec. d.C. ancora oggi viva!

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