Cultura Enogastronomica

UN VIGNETO NELL’ALTA TUSCIA TRA CALANCHI E ALBERI DI GINKGO

Vitigni eterogenei e alberi di ginkgo rendono unica l’azienda vitivinicola Doganieri Miyazaki a Castiglione in Teverina (VT) nell’alta Tuscia

Dove

La meta, in una calda giornata di luglio, della visita come SLOW WINE è la piccola azienda vitivinicola Doganieri Miyazaki di Castiglione in Teverina (VT), in località Vaiano. Un piccolo comune tra Lazio e Umbria su una collina che si affaccia sulla valle del Tevere tra calanchi, vigneti e seminativi. Entrando nella proprietà si viene subito accolti da un cancello aperto e da un alternarsi di alberi tra cui numerosi esemplari di ginkgo. Si viene, immediatamente, rapiti dalla tranquillità di un luogo incantevole, pieno di armonia e di energia.

Tutte le piante sono rigogliose, il gatto sornione dorme placidamente sulla sedia, le rondini non si curano dei visitatori e continuano a fare il loro nido sotto il porticato di un casale che risale ai primi decenni del secolo scorso. Si racconta che su questa collina sorgesse un eremo di monaci cistercensi ed ancora oggi è questa armonia profonda e solitaria che si respira, insieme al rispetto per la terra e per il lavoro in cantina.

Chi

Il titolare dell’azienda è Maurizio Doganieri, il quale vanta una lunga esperienza professionale maturata in blasonate aziende vitivinicole toscane. Già a quattordici anni aveva realizzato il suo primo vino, nella cantina paterna, e in questi ultimi decenni ha concretizzato il suo sogno: quello di creare una propria azienda. Si occupa di tutti gli aspetti dell’azienda agricola, dai lavori in vigna a quelli in cantina, senza trascurare la promozione, la commercializzazione e l’accoglienza. La produzione aziendale prevede anche dell’ottimo olio extravergine “San Giulio”. Porta avanti l’azienda insieme a sua moglie Madoka Miyazaki. E’ lei la creatrice delle etichette aziendali che rimandano alla cultura giapponese. Mi ha colpita tra tutte quella del vino AIRI, che riporta l’immagine di un fiore di pero, il cui nome rimanda alle parole giapponesi “AI=amore” e “RI=pianta del pero” e può tradursi in “il pero amorevole”.

Cosa

Cosa voglio raccontarvi? Di un vigneto nella tuscia tra calanchi e alberi di ginkgo. Il vigneto si estende per circa un ettaro e mezzo e costituisce un’emozione incredibile e l’occasione per conoscere da vicino differenti vitigni. Dal vermentino al petit manseng, dal sangiovese al cesanese, dal viognier all’aglianico. Di ogni filare il proprietario ne racconta la storia, l’evoluzione e l’utilizzo. Ne risulta un concentrato di vitigni diversi, una lezione di viticoltura ed enologia in appena qualche ora. Un’emozione davvero coinvolgente ed unica si rivela anche durante la degustazione dei vini la cui produzione si attesta intorno alle Un vibrante vermentino ed un profumato viognier oltre ad un delizioso orange dal nome “Dai Dai” che traduce in giapponese il significato “di generazione in generazione”. Non mancano i rossi e un delizioso passito.

Come

Come sintetizzare questa realtà? Forse posso avvicinarmi dicendovi che si tratta di un vigneto nella tuscia tra calanchi e alberi di ginkgo dove il vino non è mai considerato solamente un prodotto. Bensì un pensiero, una filosofia, un desiderio, una storia, una ricerca. Difficili emozioni da tradurre con le parole e che provo a trasmettervi con le immagini scattate velocemente con il telefonino e raccolte in questo reel da Fernando Testa: https://www.facebook.com/reel/1867003737059912
#slowwineontheroad #doganierimiyazaki (https://www.facebook.com/doganierimiyazaki/?locale=it_IT).

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