TULIPANI: DALL’ARTE ALLA MODA , DALLA LETTERATURA AL CINEMA – seconda parte
TULIPOMANIA
La coltivazione in modo estensivo nei Paesi Bassi iniziò intorno al 1593 dando origine a una moltitudine di forme e colori che fece di questo elegante fiore uno status symbol della nazione. Rapidamente le varietà meno comuni vennero considerate come merce di lusso, altamente desiderate presso la borghesia e i ricchi mercanti, si parlò, così, di mania dei tulipani o di tulipomania. Le dame parigine li sfoggiavano nelle scollature, come gioielli preziosi. Bastava un solo bulbo raro a fornire la dote per una giovane ragazza e per questo soprannominato mariage de ma fille, ovvero “matrimonio di mia figlia”. Nel 1620, il tulipano era di gran lunga il fiore più di moda in Olanda, tra i ceti benestanti si scatenò una maniacale competizione, volta ad assicurarsi, a qualunque prezzo, gli esemplari più rari, più belli o bizzarri. L’offerta delle varietà più richieste era, infatti, molto limitata e, così, i prezzi lievitarono alla follia. Un bulbo molto pregiato poteva avere il valore di una casa! Uno dei fattori che stimolò la febbre dei tulipani fu l’effetto sorpresa: dal tipo di bulbo piantato non era facile prevedere forma o colore del fiore, talvolta il tulipano presentava meravigliose screziature. Solo molto tempo dopo si scoprì che l’artefice delle incredibili e apprezzate striature, a forma di piuma o di fiamma, erano causate da un virus (Tulip Breaking Virus) e che di lì a poco avrebbe distrutto la pianta. La domanda di nuovi fiori superò ben presto la loro offerta, a causa del lento ciclo riproduttivo del tulipano, cosicché i prezzi delle specie più ricercate subirono delle continue spinte al rialzo. All’epoca si arrivò a considerare il bulbo del tulipano come un solido investimento, in quanto rappresentava un concentrato di fiori futuri; venne quindi utilizzato come un’embrionale forma di future sul tulipano. In altre parole, si negoziavano i “diritti sul bulbo” pagando subito solo un acconto del prezzo finale e corrispondendo il saldo alla consegna del bulbo fiorito, dando luogo a quel fenomeno che venne chiamato il commercio al vento, poiché lo scambio reale era di fatto differito ad una data futura identificata nel contratto. In realtà, dato che la consegna materiale avveniva a distanza di mesi, gli stessi contratti furono oggetto di negoziazione tra i fioristi-commercianti. Si creò, così, una lunga catena d’impegni che legava insieme tutti i partecipanti, con il rischio che l’inadempimento dell’ultimo acquirente creasse un effetto-domino sui precedenti acquirenti-debitori. I collegi dei commercianti, infatti, non controllavano la solvibilità degli acquirenti, né che i venditori possedessero i bulbi di tulipano che s’impegnavano a cedere. A partire dal 1635 anche i fioristi-commercianti delle classi meno abbienti iniziarono a partecipare, in modo sistematico e organizzato, alle transazioni sui bulbi di tulipano delle specie più comuni e quindi meno care. La gente scommetteva sui prezzi, imprevedibili come quelli delle attuali Borse, o sul colore guadagnando, o perdendo, ingenti fortune. Le aspettative di facile guadagno, nonché l’avidità e la cecità collettiva alimentarono la continua crescita dei prezzi. I prezzi ben presto ebbero un andamento del tutto slegato dalla realtà dando luogo ad una vera e propria “bolla”. Si arrivò addirittura a vendere immobili per poter acquistare i diritti sui bulbi più grandi e pregiati. Fu così che nel febbraio del 1637 un crollo dei prezzi che provocò pesanti perdite, si trattava della cosiddetta bolla dei tulipani, cioè della prima crisi finanziaria della storia del capitalismo. La bolla dei tulipani culminò nella famosa asta di Alkmaar del 5 febbraio 1637, in cui centinaia di lotti di bulbi furono venduti per un ammontare monetario di 90.000 fiorini (l’equivalente di circa 5 milioni di euro), ossia ciascun bulbo venduto al prezzo medio pari al reddito di oltre un anno e mezzo di un artigiano dell’epoca. Nei giorni immediatamente successivi, la febbre dei tulipani si tramutò all’improvviso in panico: fu sufficiente che ad Haarlem un’asta di bulbi andasse deserta per provocare il panico incontrollato e far precipitare i prezzi di mercato in tutto il paese. Nonostante gli sforzi degli operatori, la domanda per le varietà considerate attraenti divenne insufficiente a sostenere le forti richieste di vendite: il mercato dei tulipani crollò del tutto e le negoziazioni s’interruppero.
Semper Augustus e Viceroy due tra le varietà di tulipani più ambite (particolari tratti da un dipinto di Ambrosius Bosschaert del 1609)
I TULIPANI E L’ARTE
Ovviamente sono numerosi e conosciutissimi i quadri del pittore fiammingo Jan Brueghel il Giovane ed altri artisti olandesi del XVII secolo che riportano su tela i primi tulipani screziati dai colori sgargianti e piumati.
Tuttavia vorrei riportarvi al contemporaneo con il famoso artista americano Jeff Koons, un icona dello stile neo-pop, e la sua gigantesca installazione (35 t di peso, 12 m di altezza, larga 8 e profonda 10) realizzata in bronzo policromo, acciaio inossidabile e alluminio. La colossale scultura installata a Parigi per ricordare le vittime del Bataclan e degli attentati del novembre 2015, definita dall’autore Jeff Koons: la “vitalità dell’animo umano” rappresenta una mano che stringe un mazzo di tulipani realizzati come palloncini colorati.
TULIPANI E MUSICA
Tuli-Tuli-Pa la canzone del 1940 sul tema del tulipano del famoso Trio Lescano. Si trattava di tre ragazze di origine ungaro-olandesi capitate per caso in Italia che, dal 1936 al 1943, innovarono la canzone italiana grazie alla straordinaria vocalità. Ecco alcune frasi della canzone dedicata ai tulipani:
Parlano d’amore i tuli, tuli, tuli, tulipan.
Deliziosi, al cuore tutti i sogni miei ti giungeran.
E di me ti parleranno. I meravigliosi tuli, tuli, tuli, tuli, tuli, tulipan.
Parlano tra lor i tuli, tuli, tuli, tulipan,
Mormoran in coro i tuli,tuli, tuli, tulipan.
Oggi tu parli col suon che vien dal cuore pieno…
TULIPANI E LETTERATURA: IL TULIPANO NERO
Il tulipano nero è un romanzo di Alexandre Dumas padre scritto in collaborazione con Auguste Maquet nel 1850. E’ ambientato nel XVII secolo nei Paesi Bassi durante il periodo della tulipomania. Il racconto vede protagonista il medico Cornélius Van Baerle che, pur appartenendo a una ricca famiglia dell’ Aja investe grosse somme di denaro nella sua mania per i tulipani alla ricerca di forme e colori sempre più nuovi fino a riuscire a creare l’impossibile tulipano nero, per il quale la città di Haarlem offre il ricchissimo premio di centomila fiorini. Cornélius sta quasi per riuscirci ma un vicino invidioso, Isaac Boxtel, organizza un piano per rubargli i preziosi bulbi e lo accusa di aver complottato con il Gran Pensionario de Witt, sconfitto e trucidato nel frattempo dagli orangisti. Mentre Cornélius, incarcerato e totalmente all’oscuro delle vicende politiche, è in attesa di essere giustiziato, conosce la bella figlia del carceriere, Rosa, che s’innamora di lui; la giovane lo salverà e riuscirà a far fiorire i bulbi del meraviglioso tulipano nero.
TULIPANI E MODA
Oltre alla gonna a tulipano ispirata dalla forma del fiore nella moda soprattutto Christian Dior dedicò al tulipano una particolare attenzione con la Collezione di Alta Moda Autunno- Inverno 2010-2011. Un tripudio di petali, trasparenze e colori, impreziositi da una sartoria di altissimo livello.
TULIPANI E CINEMA
Pane e tulipani è un film del 2000 diretto da Silvio Soldini, vincitore di numerosi riconoscimenti. Narra la storia di una casalinga depressa e trascurata viene dimenticata all’autogrill che così coglie la possibilità di staccarsi da famiglia e doveri e inizia a godersi la vita lavorando in un negozio di fiori a Venezia.
La ragazza dei tulipani con la regia di Justin Chadwick è un film del 2017 che racconta la storia della giovane moglie di Cornelis Sandvoort, un importante commerciante di Amsterdam. Ambientato nel 1636 descrive l’intensa relazione d’amore adultera tra la giovane Sophia e l’artista Jan Van Loos, una storia passionale che prende vita in un particolare periodo storico della società olandese.
Un pensiero su “TULIPANI Storia e curiosità II parte”